Lecturer/Position/Organization: Charles H. Baron/Professor/Boston College Law School
Session/Theme: Science and Law
Title of the presentation: Legal Methodologies for Maximizing Freedom of Scientific Research

In the realm of American law, there may be no more quoted statement from a judicial opinion than that of U.S. Supreme Court Justice Louis Brandeis who observed in a 1932 case: “It is one of the happy incidents of the [American] federal system that a single courageous State may, if its citizens choose, serve as a laboratory; and try novel social and economic experiments without risk to the rest of the country.�? In an era in which there is mounting evidence that society has doubts about whether scientific research can be trusted to be devoted solely to the public good, it would behoove research scientists to try their hands at experimentation in the science and art of law in an effort to develop improved methodologies for effectively dealing with such doubts. An important first step in this effort is preventing the passage of international bans on scientific research that would prohibit the sort of legal experimentation that Justice Brandeis lauded. However, further steps will require that legal institutions of various sorts be employed for the purpose of developing a dialogue with members of society in which the scientific community listens in good faith, with an open mind, to the varying types of societal concerns that are held at the same time that it makes the case for the value of freedom of scientific research. As legal venues in which to conduct such dialogue, courts will sometimes offer advantages over legislatures or administrative agencies. At other times, legislatures or administrative agencies will recommend themselves. At times, it may even be appropriate to raise the dialogue to the level of constitutional principle designed to govern the conduct of legal dialogue thereafter.

The United States is among the countries where citizens have engaged in such a legal dialogue with practitioners of science. I have written elsewhere about the conduct of this dialogue during the last 30 years over the tension that existed between physicians who wished to prolong the life of terminally ill patients at all costs and patients who felt that their personal values should determine when life-prolonging treatment should be foregone. Conducted largely in state supreme courts and developed on the compelling specific facts of individual cases, it has, for the most part, achieved what seems to be a successful accommodation of competing interests. In contrast, the legal dialogue over abortion has not gone as well in the United States. As I have also discussed elsewhere, the lack of success here may be a function of the fact that the legal negotiation and dialogue that had been proceeding in American state legislatures was shut down prematurely by the broad development of constitutional protection for abortion in the U.S. Supreme Court decision in Roe v. Wade. And there is evidence that resentment over the stifling of this gradual process of negotiation and dialogue is a major cause of the resistance that we are experiencing to all forms of experimentation with early stages of development of human life.

How can we draw on these and other legal experiments to develop legal methodologies for maximizing freedom of scientific research?

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METODI LEGALI PER MASSIMIZZARE LA LIBERTÀ DI RICERCA SCIENTIFICA

Charles H. Baron
Professore alla Facoltà di Legge al Boston College

Sessione: Scienza e diritto
Titolo: “Metodi legali per massimizzare la libertà di ricerca scientifica�?

Nel campo del diritto americano, non v’è probabilmente dichiarazione più quotata di quella di un’opinione giuridica espressa in occasione di un caso del 1932, dal giudice della Corte Suprema americana Louis Brandeis che disse: “E’ uno dei felici incidenti del sistema federale (americano) che un unico, coraggioso Stato possa, se lo vogliono i suoi cittadini, funzionare da laboratorio; avviando così nuovi esperimenti sociali ed economici senza alcun rischio per il resto del paese.�? In un momento in cui è sempre più evidente che la società dubita del fatto che si possa dar fiducia alla ricerca scientifica devota esclusivamente al bene pubblico, converrebbe che i ricercatori si occupassero di scienza e arte del diritto nel difficile tentativo di sviluppare metodologie migliori per saper gestire un simile dubbio. Un primo importante passo in questo senso è impedire l’approvazione di divieti internazionali sulla ricerca scientifica che comprometterebbero quel tipo di sperimentazione legale lodata dal giudice Brandeis. Per il futuro prossimo, comunque, sarà necessario che le varie istituzioni si mobilitino per favorire il dialogo con i membri della società, perché la comunità scientifica possa dare ascolto, in buona fede e senza pregiudizi, alle varie preoccupazioni della società e che sono anche espressione del valore della libertà di ricerca scientifica. Come sedi legali dove tenere tale dialogo, i tribunali potranno dare più vantaggi rispetto a sedi legislative o amministrative. In altre occasioni, queste ultime saranno i luoghi più adatti. In altre circostanze ancora, converrà portare il dialogo a livello costituzionale.

Gli Stati Uniti sono tra quei paesi che hanno avviato questo dialogo con gli uomini di scienza. Ho già scritto altrove a proposito di questo dibattito, che dura ormai da 30 anni, sulla tensione tra medici che desideravano prolungare a tutti i costi la vita di malati in fase terminale e malati che sentivano che erano i loro valori personali a dover determinare quando rinunciare a simili trattamenti. Condotto principalmente nelle corti supreme dei vari stati e sviluppato su fatti ben precisi, riconducibili a casi individuali, nella maggioranza dei casi si è sempre giunti ad un esito soddisfacente per tutti gli interessi coinvolti. Invece, il dialogo sull’aborto non si è svolto altrettanto bene. Ancora, come ho già detto altrove, il mancato successo in questa occasione può essere conseguenza del fatto che la trattativa e il dialogo svoltisi nei parlamenti degli stati americani è stato chiuso prematuramente dalla creazione di una protezione costituzionale per l’aborto con la decisione della Corte Suprema sul caso Roe contro Wade. E vi sono le prove che il risentimento causato dal soffocamento di questa graduale trattativa è la causa principale della resistenza che stiamo vivendo per tutte le forme di sperimentazione che riguardano le fasi primordiali della vita umana.

Com’è possibile utilizzare queste ed altre esperienze per sviluppare altri metodi per massimizzare la libertà di ricerca scientifica?

Charles H. Baron

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